L'INDESCRIVIBILE

Io sono il nodo,
il buco senza fondo.
Piango lacrime di incomprensione per ciò che è indescrivibile,
per l'impotenza.
Sono tagliente e affilata, lancinante.
Sono dura e nodosa,
pressata.
Il respiro è contratto,
ho paura di quello che posso fare, di quello che può succedere.
Non mi conosco.
Mi sento contratta, ma persa nell'oblio del vuoto senza punti d'appiglio.
Non posso farmi vedere.
Non posso farmi capire.
Sono l' Indescrivibile.

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Realizzato Inverno 2018 Misure H.65cm x L.50cm
Tecnica -- Disegno a matita e colori Caran d'Ache
Supporto -- Carta

“L'Indescrivibile” è l'immagine che ho disegnato d'impulso, in poco più di un ora, quando mi son trovata incapace di esprimere a parole l'emozione travolgente, e “indescrivibile”, che provo da tutta una vita e che, al momento dell'esecuzione dell'opera, acclamava a gran “voce” di essere visto ed espresso. L'emozione si era manifestata durante un incontro dove si lavorava su blocchi e paure e, quando non riuscivo ad esprimermi, mi fu chiesto di provare a disegnarlo e questo è quello che si è mostrato.

Ma il lavoro più grande per me in questo caso, non è stato disegnarlo, ma piuttosto avere il coraggio di mostrarlo senza vergognarmi. Senza giudicarmi con il pensiero che in qualche modo io fossi sbagliata mostrando un emozione così forte e personale. E la domanda che sorgeva più spesso dal mio critico interiore era: a chi mai potrebbe interessare di vedere, e di conseguenza venirne a sapere di, qualcosa di cosi “brutto” al mio interno? Da prima l'ho mostrato solo a chi mi aveva chiesto di mettere la mia emozione su carta, poi l'ho tenuto per molto tempo ripiegato in un quaderno, nascosto. Solo dopo un bel po' di tempo (e anche di incoraggiamento da chi ha veramente a cuore l'espressione dell'Essere), ho provato ad attaccarlo al muro, ma solo in un angolo un po' buio del mio studio perchè fosse comunque poco visibile.

Inevitabilmente se veniva qualcuno mi sentivo in difficoltà sapendo che avrebbero potuto vederlo, che avrebbero potuto commentarlo e fare domande, e mi sentivo scoperta e a disagio. Piano piano però, con il tempo, le cose sono migliorate e accogliendo le mie paure, guardando i miei sensi di inadeguatezza per quello che sono e rassicurandole, ho provato sempre meno vergogna a mostrarlo. L'evoluzione di questo disegno è ovviamente il quadro “Lasciando Andare” fatto due anni dopo.

Ho scelto di lavorare di nuovo con la stessa immagine e energia de “L'Indescrivibile”, perché sentivo che era necessario fare un altro passo più decisivo verso l'accogliere questa ferita, così imponente e squilibrata al mio interno.